Comunità energetica il debutto in Carnia – Aperta anche ai privati

Davanti al notaio Andrea Maistrello, è stato firmato ieri nella sede della Comunità di montagna della Carnia l’atto costitutivo della Fondazione di partecipazione della Comunità energetica rinnovabile (Cer) delle Valli della Carnia, dai 19 soci fondatori, tutti pubblici: 17 Comuni (i 16 Comuni carnici di Ampezzo, Arta Terme, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sotto, Lauco, Ovaro, Paularo, Prato Carnico, Preone, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Villa Santina e uno del Pordenonese, Tramonti di Sopra), Consorzio Bim Tagliamento e Comunità di montagna della Carnia. Soddisfatti del traguardo i firmatari, soprattutto sindaci. Si tratta di una delle Cer più significative per numero di partecipanti e di impianti in Fvg e in Italia.
Il procedimento costitutivo dell’ente prevede ora in queste settimane il riconoscimento della personalità giuridica da parte della Regione, e l’iscrizione nel relativo registro.
Potranno poi aderirvi pure cittadini e imprese che potranno partecipare ai bandi Pnrr o regionali per i relativi contributi su nuovi impianti. Il progetto è partito dal Bim, in collaborazione con la Comunità di montagna della Carnia. Con la Cer delle Valli della Carnia si punta all’autosufficienza energetica e alla cooperazione tra cittadini, istituzioni e imprese e a rendere la Carnia protagonista sull’energia. La Cer «attiverà – osserva il presidente del Bim, Michele Benedetti – benefici ambientali, sociali ed economici rispettando e valorizzando le risorse del territorio. Quello che ci ha spinto a fare questo passo importante è soprattutto il beneficio ambientale e sociale che deriverà dal lavorare assieme tra le valli». I benefici economici saranno destinati alla comunità, al contrasto alla povertà energetica, al sostegno di politiche sociali per giovani e anziani, allo sviluppo locale.
«La nostra Cer come potenza e vastità – segnala Benedetti – sarà una delle più grandi in Fvg. Dimostreremo che in Carnia siamo capaci di gestire un patrimonio energetico sottrattoci negli anni Cinquanta». Con la fondazione pubblica per gli impianti si inizierà dai tetti di edifici pubblici col solare quindi fotovoltaico su tetti di scuole, palestre, municipi, ambulatori, farmacie.
Febbrile l’attività in queste settimane, in vista della firma di ieri, per gli enti soci fondatori con approvazione degli atti preliminari e incontri pubblici assieme alla società Sinloc, che ha curato i profili progettuali tecnici ed economici della nuova Cer, con un’attività di consulenza a cui si è affiancato lo Studio legale Mainardis.
«La normativa in materia di Cer – osserva l’avvocato Cesare Mainardis, che segue altri progetti di Comunità energetiche e questioni di diritto dell’energia in Italia – è dettata dall’Unione europea, dalla legislazione statale e talvolta regionale, ed è particolarmente complessa. Per raggiungere il risultato è stato compiuto uno sforzo significativo da parte di tutti gli enti partecipanti».