17 Dicembre 2009- Convegno A.G.C.I. Federazione Regionale FVG-La Cooperazione, Crisi e rilancio

17 DICEMBRE 2009- CONVEGNO A.G.C.I. FEDERAZIONE REGIONALE FVG-LA COOPERAZIONE, CRISI E RILANCIO

Piano Marshall della finanza

Azioni congiunte per rilanciare l’economia cooperativa

 

 

La leva patrimoniale e finanziaria è prioritaria per il sistema cooperativo. Il principio è stato ribadito dal vertice nazionale e da quello regionale dell’Agci, che a Mortegliano ha tenuto un importante incontro, durante il quale si sono confrontati anche con il mondo dei commercialisti e con l’amministrazione regionale.

 

Il presidente nazionale di Agci, Rosario Altieri, ha illustrato l’impegno rivolto dalla centrale cooperativa proprio a questo tassello fondamentale della competitività delle società, citando anche alcuni esempi concreti già realizzati, come Banca Agci.

 

Temi all’attenzione anche dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, il cui presidente per la provincia di Udine, Marco Pezzetta ha annunciato la creazione di un’apposita commissione di studio per approfondire le esigenze e le possibilità del mondo cooperativo, allo scopo di consentire ai professionisti una consulenza sempre più preparata e specializzata.

 

La questione dell’applicazione dell’ordinaria normativa sulla sicurezza alle società coop è stata chiarita, poi, dagli esperti della materia Gianfranco Ingenito e Alberto Rigotto, mentre l’assessore regionale Riccardo Riccardi ha illustrato le azioni anticrisi avviate dall’amministrazione guidata dal presidente Renzo Tondo, garantendo la massima attenzione alle particolari esigenze del sistema mutualistico.

 

“La crisi economica che, indubbiamente, non ha terminato di sortire i propri effetti sul tessuto economico e, di conseguenza, sociale friulano apre, però, nuovi scenari che il mondo cooperativo deve saper interpretare – ha commentato il presidente regionale di Agci, Adino Cisilino -. Gli scenari internazionali incidono anche sulle dinamiche produttive interne. Mai come in questo momento vengono, così, a galla i diversi handicap che ci siamo trascinati per molto tempo, ma che venivano superati grazie a una domanda che trainava anche i modelli produttivi meno efficienti.

Servono azioni, rapide e incisive, sia all’interno delle singole aziende e, nel nostro caso, le singole cooperative e consorzi, sia a livello di sistema territoriale sul quale incidono le scelte delle istituzioni.

Quelle più pressanti riguardano il rafforzamento finanziario delle società e il sostegno all’aggregazione. Due leve che possono consentire alle cooperative di ottimizzare le proprie strutture e risorse, produttive e di servizio, in maniera da migliorare la propria competitività sia sul mercato interno, sia sul fronte esportativo. Temi che possono essere affrontati soltanto con il metodo dell’unità del movimento cooperativo”.