Lavoro, Alleanza delle Cooperative Italiane: „GOL priorità per efficaci politiche attive, 800.000 lavoratori da riqualificare, Workers buyout e Servizio Civile strumenti validi per occupabilità”

“Riteniamo assolutamente indispensabile attivare il prima possibile nuovi e più efficaci strumenti di politiche attive. GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) è lo strumento che il Governo deve approntare. Nel Recovery ci sono 5,6 miliardi a disposizione. Gli obiettivi sono quelli concordati con l’Europa: 3 milioni di beneficiari entro il 2025, il 75% devono essere donne, disoccupati lunga durata, disabili, under 30, over 55. Almeno 800mila dovranno essere coinvolti in attività di formazione con specifica attenzione al rafforzamento delle competenze digitali”. Lo dice Maurizio Gardini, Copresidente di Alleanza Cooperative intervenendo, per conto del Presidente Mauro Lusetti e del Copresidente Giovanni Schiavone, all’incontro governo parti sociali con il ministro del Lavoro Orlando.

“Oltre che sulla formazione continua dei lavoratori, nuove politiche attive del lavoro dovrebbero far leva su un maggiore orientamento verso percorsi di autoimprenditorialità – sottolinea il copresidente dell’Alleanza Gardini –  ritenuti storicamente ed in maniera errata di minor importanza, soprattutto nella forma cooperativa: sia potenziando le esperienze di WBO particolarmente utili ed efficaci in questa contingenza economica (finanziate con legge Marcora); sia rafforzando l’erogazione maggiorata in un’unica soluzione anticipata di strumenti di sostegno al reddito (NASpI piuttosto che RdC) se finalizzata all’acquisizione di quote di capitale sociale di una cooperativa da parte dei soggetti beneficiari.

“Sottolineiamo – aggiunge Gardini – l’importanza del Servizio civile universale che rappresenta un ulteriore strumento da rafforzare alla luce della nostra positiva esperienza e dell’elevato tasso di occupabilità dei giovani soggetti coinvolti da queste esperienze”.

“Va rivisto con equilibrio il Reddito di Cittadinanza. La fascia di estrema povertà va salvaguardata, ma la misura – conclude Gardini – così come si presenta, ha rappresentato un disincentivo sia nel cercare sia nell’accettare il lavoro”.

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